Legambiente Calabria apprende con soddisfazione la notizia dell’ordinanza del Consiglio di Stato con la quale si sospende l’esecutività del progetto del maxi insediamento abitativo sulle colline di Caraffa voluto dal Comune e dall’impresa Grassetto.
Abbiamo sempre ritenuto che si trattasse di un progetto senza alcun senso, con un impatto ambientale fortemente negativo: un’ennesima colata di cemento in una regione che ha bisogno di ben altro.
Realizzare un nuovo mostro edilizio porterebbe soltanto al deturpamento di una zona che non ha veramente necessità di nuove costruzioni, considerando il calo demografico e lo spopolamento dei nostri centri. Era soltanto un’ennesima speculazione affaristica che speriamo sia stata evitata una volta per tutte. Certo, bisognerà aspettare il 2019 per la sentenza di merito ma oggi è stato compiuto un primo passo e Legambiente può decisamente considerarla una vittoria dato che sin dall’inizio ci eravamo opposti e detti pronti alle barricate pur di impedirne la realizzazione.
Intanto la decisione finale che l’associazione ambientalista aspetta è quella dell’udienza di merito fissata dal Consiglio di Stato per il secondo trimestre del 2019.
In attesa della sentenza di merito si ribadisce quanto sia importante rispettare la natura, assicurandoci il minor impatto ambientale e ponendo attenzione al consumo di suolo.
Nella nostra Regione i dati parlano di un vero e proprio assedio di cemento, moltissime volte veri e propri casi di abusivismo edilizio (con appena il 6% di ordinanze di demolizione eseguite).
Pensiamo, per esempio ai danni economici, irreparabili, provocati dalla recente esondazione del fiume Crati che ha danneggiato imprese agricole e famiglie intere. I fiumi, in altri parti del mondo, sono fonte di ricchezza e simbolo di bellezza. Da noi generano solo paura.
La Calabria non ha bisogno di nuove strutture abitative, tanto meno di maxi insediamenti, quindi fino a quando saranno presentati progetti vuoti di significato Legambiente sarà sempre sul piede di guerra.