Legambiente Calabria: restiamo vigili sulle azioni di demolizione
È dei giorni scorsi la notizia sull’emissione di provvedimenti di sgombero per alcune costruzioni realizzate sull’area demaniale del comune di Stalettì.
Il mese di maggio 2013 è una data ben presente nella memoria storica regionale, in quanto dopo tante battaglie contro gli ecomostri in Calabria e le costruzioni abusive in quell’anno si procedeva alla demolizione di uno degli ecomostri della nostra regione: l’ecomostro di Copanello. Quindicimila metri cubi di cemento, che hanno rappresentato una ferita sul promontorio della costa ionica catanzarese. Un orribile scheletro, icona dell’abusivismo edilizio che deturpa il paesaggio italiano.
Anni di battaglie per il ripristino della legalità ambientale in luoghi di pregio, ma devastati dal fenomeno dell’abusivismo.
“La nostra zona è soggetta a vincoli paesaggistici molto restrittivi; da oltre un anno alcuni nostri progetti per la rivalorizzazione del territorio, sono ancora fermi sulle scrivanie della Provincia di Catanzaro e della Soprintendenza archeologia e Paesaggio di Catanzaro – afferma il presidente del Circolo Legambiente Cassiodoro di Stalettì, Domenico Vitaliano, – stupisce invece il fatto che sia trascorso così tanto tempo affinché si assumesse una posizione chiara sullo stato di fatto di questo lembo di spiaggia pieno di ‘ecomostri’ figli di un abusivismo edilizio dilagante dagli anni 70 ai 90. Mi sembra, comunque, proprio il caso di dire meglio tardi che mai”.
Ogni anno vi sono prelievi abusivi di acqua potabile e picchi delle utenze fognarie nel periodo estivo che provocano disagi e guasti alle stazioni di sollevamento dell’impianto delle acque reflue. Occorre presto procedere alla demolizione ed al ripristino della legalità e restituire alla comunità spazi e territorio che oggi i proprietari di queste costruzioni abusive vogliono difendere come acquisizione di un diritto di fatto. Tutto ciò in spregio alle regole ed al rispetto del bene comune e dei cittadini stalettesi onesti che pagano regolarmente le tasse e che si vedono sottrarre, quotidianamente, lo spazio per accedere alla spiaggia ed al mare perché occupato e impedito da cancelli di accesso a queste costruzioni abusive.
Legambiente Calabria evidenzia come la guardia e l’attenzione a salvaguardia di questa costa non debba essere abbassata i uno dei tratti di costa tra i più belli della regione. “Ora bisogna procedere speditamente alle demolizioni – commenta Francesco Falcone, presidente Legambiente Calabria – a nessuno è consentito appropriarsi di beni pubblici a danno dell’ambiente e della godibilità di tutti”.
Chiediamo al Comune che decorsi i termini per le autodemolizioni, proceda all’adempimento dell’ordinanza e acquisisca immediatamente l’immobile al patrimonio comunale per dar seguito alla demolizione dello stesso.
Nell’ambito della lotta agli abusivismi edilizi occorre molta prevenzione e controlli efficaci del territorio. Questo tratto di costa è caratterizzato da una serie di spiagge protette a scrigno dai suggestivi promontori rocciosi compresi tra Copanello, Caminia e Pietragrande ed è bloccato dall’abusivismo edilizio degli anni passati che ha cancellato ogni forma di crescita turistica del territorio.