In una regione dove la politica si riempie di parole e di slogan vuoti come quello su “Discariche zero” succede che un commissario ad acta, l’architetto Bruno, autorizza dopo anni l’ampliamento di una discarica, quella di località “Case Pipino” nel Comune di Scala Coeli, che rappresenta uno scempio ambientale ed un pugno in faccia ai territori ed alle comunità che da sempre hanno osteggiato e che – per come ampiamente osservato da Legambiente Calabria – ha evidenti aspetti di non rispondenza alle norme ed ai pareri espressi.
Una decisione inaccettabile ed inverosimile, che viola le norme programmatiche regionali che imporrebbero “discariche zero” e violenta un territorio bellissimo e con una forte vocazione agricola di qualità.
Il provvedimento autorizzativo della discarica, conclusivo di un iter travagliato durato anni, sottolinea Legambiente Calabria, è carente sotto vari profili.
L’autorizzazione all’ampliamento non tiene conto di tutti i pareri negativi espressi e soprattutto di quello relativo alla sdemanializzazione dell’area, non si cura delle prescrizioni mai ottemperate sulla precedente autorizzazione, richieste come condizione essenziale dai pareri positivi.
Ancora, l’autorizzazione all’ampliamento è stata concessa nonostante un divieto di transito per accedere alla discarica esistente ed a quella oggetto di ampliamento; una viabilità pericolosa che guada l’alveo del torrente “Patia/Cacciadebbiti” e soprattutto in violazione della legge urbanistica regionale che vieta la realizzazione in contiguità di coltivazioni biologiche con produzioni agro-alimentari certificate.
Legambiente Calabria, che ha contrastato, sin dall’inizio, anche attraverso il suo circolo territoriale presieduto da Nicola Abruzzese, la discarica di Scala Coeli, contesta recisamente l’ampliamento della discarica e sta valutando con gli avvocati del Centro di azione giuridica, la proposizione di un’azione legale.
Legambiente farà tutto quanto è possibile per tutelare l’ambiente, la salute ed il rispetto delle leggi e della legalità invitando tutti i cittadini ad essere parte attiva, nella convinzione che non si possa e non si debba essere spettatori passivi mentre si compromette il futuro del nostro territorio e delle nuove generazioni.