Si è tenuto oggi l’EcoForum sui rifiuti di Legambiente:Aprire nuove discariche farebbe tornare la Calabria al medioevo dei rifiuti
È
stato presentato oggi all’interno della II edizione dell’EcoForum il
quarto rapporto regionale di “Comuni Ricicloni”, la classifica annuale
dei migliori risultati nella gestione dei rifiuti nei comuni calabresi.
“Impianti
ed economia circolare: le due parole chiavi su cui dobbiamo riflettere –
ha dichiarato durante l’Ecoforum Stefano Ciafani, presidente nazionale
di Legambiente – Abbiamo bisogno di abbandonare per sempre il discorso
sulle discariche ormai antistoriche e medievali” è stato questo l’altro
punto forte della discussione.
Il rapporto, quest’anno, è stato
presentato nell’Enoteca della Provincia di Cosenza alla presenza
dell’Assessore all’ambiente regionale Antonietta Rizzo e del padrone di
casa Franco Iacucci nonché dei tanti sindaci che hanno raggiunto buone
performances nella gestione dei rifiuti e che hanno ottenuto il titolo
di Comune Riciclone.
Per Legambiente, oltre a Stefano Ciafani, è
stato presente il presidente regionale, Francesco Falcone, Laura
Brambilla responsabile nazionale della campagna “Comuni Ricicloni” e
tanti circoli da Roccella a Scala Coeli e San Giovanni in Fiore, da
Catanzaro a Vibo.
Il dossier, elaborato sui dati ISPRA, vuole essere
la dimostrazione lampante di come si possano ottenere buoni risultati
nella raccolta differenziata. Nell’edizione del 2015 i Comuni Ricicloni
erano solo 10 su 409, nel corso del 2017 sono sestuplicati: sono 63 i
Comuni che superano il 65% di raccolta differenziata e di questi ben 23
sono comuni rifiuti free. Rispetto al 2015 continua a mancare la
provincia di Crotone che non ha nessun comune riciclone, la provincia di
Catanzaro ne ha 8, indietro ancora Vibo Valentia e Reggio Calabria con
soli 2 comuni.
Tra le province più virtuose, continua a rimanere in
testa Cosenza con ben 45 Comuni ricicloni raggiungendo il 49,55% (+14%
rispetto al 2015), seguita da Catanzaro con il 47,82% (+25,62% rispetto
al 2015), poi Vibo Valentia con il 32,77% (14,27% rispetto al 2015),
Reggio Calabria con il 28,69% (17,19% rispetto al 2015), in coda la
provincia di Crotone con il 22,90% (+11% rispetto al 2015).
La Calabria, nel suo complesso registra un miglioramento con un +15,33% di raccolta differenziata rispetto al 2015.
Nonostante
questi risultati vengono autorizzate ancora discariche come quella di
Scandale in provincia di Crotone per circa 500.000 metri cubi, oppure si
discute ancora sulla richiesta di ampliamento della discarica di Scala
Coeli, oltre alle annose questioni della discarica di Celico.
Oltre
ai dati, anche il dibattito politico nell’ambito del secondo ecoforum
sui rifiuti dal titolo “La Calabria è pronta a decidere? – Proposte
concrete per una gestione industriale dei rifiuti in Calabria”.
“Vogliamo
lanciare alla politica un esempio di cose realizzate, di eccellenze e
di buone pratiche che esistono già nella nostra Regione, perché eravamo e
siamo convinti ancora di più oggi che la cultura ecologica non possa
limitarsi a rispondere alle emergenze, ma debba produrre uno sguardo
diverso” ha dichiarato a margine il presidente regionale Francesco
Falcone.
Per esempio pensiamo che la gestione del ciclo dei rifiuti
debba essere libera dalle lobby private. Occorre una oculata e
trasparente gestione pubblica del ciclo integrato dei rifiuti.
Auspichiamo,
e vigileremo, affinchè i Comuni e gli ATO non commettano gli errori e
gli orrori del passato e delle vecchie società miste miseramente
fallite.
Ma non basta. Da sempre Legambiente richiede un sistema
impiantistico a supporto della raccolta differenziata, impianti di
prossimità e digestori anaerobici del rifiuto organico per la produzione
di biometano con almeno uno per provincia. La virtuosità va
incoraggiata, sostenuta e premiata ed è anche per questo che Legambiente
monitora le performances e i risultati dei Comuni perché le buone
pratiche possano contaminare tutta la regione.